Pigmei




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando il popolo della mitologia greca, vedi pigmei (mitologia).



Nota disambigua.svgDisambiguazione – "pigmeo" rimanda qui. Se stai cercando il libro, vedi Pigmeo (romanzo).

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Pigmei

African Pigmies CNE-v1-p58-B.jpg
Un esploratore britannico insieme ad alcuni pigmei (Collier's New Encyclopedia, vol. 1)
 
Lingua
Kinyarwanda, kirundi, rukiga, aka-baka-gundi
Religione
Animismo, cristianesimo, islam
Distribuzione



















































Rep. del Congo Rep. del Congo


Burundi Burundi


Uganda Uganda


Ruanda Ruanda


Camerun Camerun


Guinea Equatoriale Guinea Equatoriale


Gabon Gabon


RD del Congo RD del Congo


Angola Angola


Botswana Botswana


Namibia Namibia


Zambia Zambia



I pigmei sono un gruppo etnico diffuso in gran parte dell'Africa equatoriale. Sono di bassa statura (inferiore ai 150 cm) e caratterizzati da pelle scura, capelli crespi, naso schiacciato e cranio brachimorfo.


Il nome "pigmeo" deriva dal greco πυγμαῖος pygmâios ("alto un cubito") che i Greci usavano per riferirsi a un leggendario popolo di nani, localizzato a sud dell'Egitto o in India, perennemente in guerra contro le cicogne (o le gru) che devastavano i loro campi.


“Pigmei” è un termine collettivo usato per indicare diversi popoli cacciatori-raccoglitori del bacino del Congo e di altre regioni dell'Africa centrale. Il termine è considerato dispregiativo[1] e quindi evitato da alcuni indigeni, ma allo stesso tempo viene utilizzato da altri come il nome più facile e conveniente per riferirsi a se stessi[2]. I "Pigmei" si dividono in molti sottogruppi, ognuno dei quali costituisce un popolo a sé, tra questi ad esempio i Twa, gli Aka, i Baka e i Bambuti[3].


Per estensione, il nome "pigmei" viene indicato per riferirsi ad altri gruppi etnici di bassa statura, per esempio gli Andamanesi, i Semang della Malaysia o i Negritos delle Filippine.




Indice






  • 1 Distribuzione


  • 2 Storia


  • 3 Cultura


  • 4 Problemi attuali


  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


  • 7 Voci correlate


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni





Distribuzione |


Gruppi di pigmei sono diffusi lungo gran parte della fascia tropico-equatoriale dell'Africa; sono presenti in Camerun, Repubblica Centrafricana, Gabon, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Uganda e Ruanda. Si tratta di comunità composte da pochi individui; il numero totale dei pigmei africani si stima infatti inferiore a 250 000.



Storia |


In Egitto sono state ritrovate iscrizioni del II millennio a.C. che si riferiscono ai pigmei come "Danzatori degli Dei". Anche da questi antichi contatti con la civiltà egizia si presume che i pigmei vivessero un tempo in regioni molto più a nord di quelle che abitano oggi, forse fino al basso Nilo. In una lettera pervenutaci in condizioni integre e risalente all'Antico Regno, un faraone ringraziava un suo governatore, Harkhuf, per avergli fatto dono di un "nano" proveniente dalla "terra degli spiriti" (espressione che gli egizi usavano per riferirsi ai territori a sud del loro dominio).[4]


Nell'arte romana, i pigmei della valle del Nilo sono spesso rappresentati come figure caricaturali, in scene che urtano la sensibilità umana per lo scarso pudore: sesso estremo, già ampiamente diffuso tra i romani, specialmente tra i soldati di alto rango, con il quale si ristoravano dopo le estenuanti battaglie. Alcuni affreschi con questo tipo di soggetti, rinvenuti a Pompei, sono oggi esposti al Museo archeologico nazionale di Napoli. Altre scene erotiche con pigmei sono ancora visibili a Pompei, per esempio sul fianco di un triclinio nella casa dell'Efebo.


In antichità i pigmei ebbero contatti anche con i popoli bantu dell'Africa subsahariana, che erano molto superiori dal punto di vista tecnologico, e non ebbero difficoltà a cacciarli dalle loro terre o sottometterli. Nella cultura bantu i pigmei sono identificati da nomi come batwa ("piccoli uomini").



Cultura |


Sono cacciatori-raccoglitori; gli uomini cacciano con arco e frecce avvelenate, e le donne pescano. Il loro stile di vita è in gran parte basato su una profonda conoscenza dell'ambiente (per esempio degli usi delle piante a fini curativi o per la produzione del veleno). In alcuni casi praticano modesti scambi commerciali con i popoli vicini (per esempio bantu). Lavorano il legno e l'osso (ma non la pietra).


Il legame con le foreste, che curano e venerano, è un elemento centrale della loro identità di popolo[5]. Ogni gruppo ha una sua lingua distinta, ma tutti hanno una parola che li accomuna: jengi, ovvero spirito della foresta.


Sono considerati "nomadi stanziali": ogni tribù (composta in genere di poche famiglie) si sposta periodicamente da un accampamento all'altro, sempre rimanendo all'interno di un'area circoscritta.


Le pratiche religiose dei pigmei sono incentrate sulla credenza negli spiriti e in una particolare forma di metempsicosi, che prevede la trasmigrazione dell'anima del morto dentro il corpo di un elefante.[6]


I matrimoni tra pigmei sono di natura esogamica; per riequilibrare il rapporto fra donne e uomini all'interno di ogni gruppo sociale, il gruppo ricevente una sposa è tenuto a concederne una a quello offerente.


La sopravvivenza delle comunità pigmee e delle loro tradizioni è messa in pericolo tanto dall'impoverimento ambientale e dalla deforestazione quanto dalla difficoltà di integrazione nella società africana moderna.


Il dio supremo della loro religione tradizionale, Kvum, viene descritto come il creatore e signore di tutte le cose. Presenza tangibile, comanda sopra ogni uomo, controllandone ogni azione. Secondo la mitologia dei pigmei, il primo uomo e la prima donna (Ntaum e Rae) ebbero origine da due uova di tartaruga; oppure (a seconda delle tradizioni) Kvum li creò soffiando in una noce di cola.



Problemi attuali |


Uno dei principali problemi che i “Pigmei” devono affrontare è la mancanza di riconoscimento dei loro diritti territoriali. Secondo Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, finché questi diritti non verranno riconosciuti, gli estranei e lo Stato potranno continuare ad appropriarsi della loro terra, da cui dipendono per sopravvivere[7].


Molte comunità vengono sfrattate illegalmente nel nome della conservazione dell'ambiente. Nel Camerun sud-orientale, ad esempio, gran parte della terra ancestrale dei “Pigmei” Baka è stata trasformata in parchi nazionali oppure assegnata a società che organizzano safari di caccia[8].


“Un tempo, la foresta era per i Baka, ora non lo è più. Ci muovevamo nella foresta secondo i cicli stagionali, ma adesso abbiamo paura” ha raccontato a Survival un uomo Baka. “Come possono proibirci di andare nella foresta? Non sappiamo come vivere diversamente. Ci picchiano, ci uccidono e ci costringono a fuggire in Congo.”[9]


Nel Congo invece, l'etnia Bambuti è confinata con pochissimi mezzi sull'isola Idjwi all'interno del lago Kivu.[3]



Note |




  1. ^ Terminologia - Survival International, su survival.it.


  2. ^ I "Pigmei" - Survival International, su survival.it.


  3. ^ ab http://www.repubblica.it/r2-fotorep/2017/01/23/news/la_battaglia_dei_piccoli_uomini_cosi_i_bambuti_lottano_per_la_vita-156672412/


  4. ^ V. Davidson (1963), p. 36


  5. ^ Survival International - Custodi delle foreste, su survival.it.


  6. ^ Il teatro dei primitivi Archiviato il 5 aprile 2010 in Internet Archive.


  7. ^ Survival International - Popoli e Parchi, su survival.it.


  8. ^ Survival International - "Pigmei", su survival.it.


  9. ^ The Post Internazionale - I Baka cacciati dalla foresta, su thepostinternazionale.it.



Bibliografia |



  • Maria Antonietta Capitanio, Popoli che scompaiono, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1975.

  • Basil Davidson, La riscoperta dell'Africa, Milano, Feltrinelli, 1963.



Voci correlate |



  • Twa

  • Efé



Altri progetti |



Altri progetti



  • Wikiquote

  • Wikimedia Commons





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Collegamenti esterni |



  • I "Pigmei" - Survival International, su survival.it.

  • Pigmei Africani: Cacciatori-raccoglitori dell'Africa centrale, su pygmies.org.

  • Pigmei:il popolo della foresta nera, su landsofshadow.medialighieri.it.

  • Riconoscere i diritti dei Pigmei nella Repubblica del Congo, su gfbv.it.

  • Grido d'aiuto dai Pigmei del Congo, su gfbv.it.

  • La Corte Internazionale dell'Aia prende posizione sui massacri in Congo, su gfbv.it.

  • Impedire il genocidio nel Congo orientale, su gfbv.it.

  • Storia del più antico popolo della foresta, su gfbv.it.

  • Altezza e dati genetici LeScienze, su lescienze.it.




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