Metropolitana di Brescia

































































Metropolitana di Brescia
Logo

Bs due scura 2.jpg
La stazione di BresciaDue
Stato
Italia Italia
Città Brescia
Apertura 2 marzo 2013
Gestore Metro Brescia
Sito web
www.bresciamobilita.it/la-metropolitana-di-brescia
Caratteristiche
Numero linee 1
Stazioni 17
Lunghezza 13,7 km
Tipo binari 1 435 mm
Trazione 750 V CC tramite terza rotaia
Materiale rotabile AnsaldoBreda
Statistiche 2017
Passeggeri giornalieri 47 667[1]
Passeggeri annuali 17 398 544[1]
Mappa della rete
pianta

La metropolitana di Brescia è una linea di metropolitana leggera automatica, che collega i quartieri nord della città di Brescia a quelli della zona sud-est, passando per il centro storico. Impiega un sistema di trasporto rapido su ferro interamente automatico, concepito e costruito da Ansaldo-STS, del tutto analogo a quello già realizzato per la metropolitana di Copenaghen.


L'esercizio della linea è affidato a Metro Brescia, impresa del gruppo Brescia Mobilità[2], mentre la proprietà è di Brescia Infrastrutture, una società del comune[3].


La linea è stata inaugurata e aperta all'esercizio il 2 marzo 2013[4].




Indice






  • 1 La denominazione


  • 2 Percorso


  • 3 Caratteristiche


    • 3.1 Percorso




  • 4 Il materiale rotabile


    • 4.1 Sistemi di sicurezza




  • 5 Orari


    • 5.1 Frequentazione




  • 6 La costruzione


    • 6.1 Le tecniche costruttive




  • 7 Il committente


  • 8 Progetti futuri


  • 9 Costi


  • 10 Critiche


  • 11 Note


  • 12 Bibliografia


  • 13 Voci correlate


  • 14 Altri progetti


  • 15 Collegamenti esterni





La denominazione |


La metropolitana leggera automatica di Brescia ha definito la propria immagine nel marchio che riporta la sigla abbreviata METROBS[5].




Percorso |

















Percorso
Inaugurazione
Ultima estensione
Lunghezza
Stazioni

Prealpino - Sant'Eufemia-Buffalora
2 marzo 2013
- 13,7 km 17


Caratteristiche |




























































































Metropolitana di Brescia


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 Prealpino

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 Casazza


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 Mompiano


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 Europa


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 Ospedale


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 Marconi


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 San Faustino


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 Vittoria

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 Stazione FS


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 Bresciadue


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 Lamarmora


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 Volta

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 Poliambulanza


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 San Polo Parco


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 San Polo

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 Sanpolino


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 Sant'Eufemia-Buffalora

La lunghezza complessiva della tratta funzionale, tra le stazioni capolinea Prealpino e Sant'Eufemia, è di 13,7 km, di cui:



  • 9,67 km in galleria, dei quali 5,94 km realizzati a foro cieco, con sezione di 52,14 m² e 3,75 km realizzati con tecnica "cut e cover", con sezione pari a 42,84 m²;

  • 0,75 km in trincea coperta;

  • 1,48 km a raso o in rilevato;

  • 1,77 km in viadotto.[6]



L'armamento ha un'estesa complessiva di 27,368 km in linea e di 5,6 km in deposito.




Percorso |


Nel suo percorso, da nord, si sottopassa via Triumplina, per deviare nei pressi dello stadio verso gli Spedali Civili.


Si attraversa poi il centro storico, dove è presente una stazione di interscambio con la rete ferroviaria, quindi si prosegue verso Brescia 2 deviando verso est su via Lamarmora.


Infine, passando per la Poliambulanza, si attraversano i quartieri di San Polo e Sanpolino, fino a raggiungere il deposito.


Le 17 stazioni, di cui 8 in galleria, 5 in trincea coperta, 2 a raso e 2 in viadotto sopraelevato, sono state progettate, a eccezione della stazione Vittoria, dall'ingegnere Lamberto Cremonesi.


Sono state pensate come grandi spazi aperti, con l'illuminazione naturale garantita dai grandi lucernari[7].
Solo le stazioni Vittoria e San Faustino, per motivi legati alla zona cittadina in cui si trovano, sono state realizzate con architetture più tradizionali.


Tutte le stazioni sono dotate di scale mobili e fisse, ascensori a pareti trasparenti e prive di corridoi o angoli morti, in modo da essere più facilmente controllabili con le telecamere di sorveglianza.


Le stazioni sono dotate di porte di banchina ad apertura sincronizzata con le porte dei treni prodotte dalla Knorr-Bremse[8].


Si è scelto di non installare i tradizionali tornelli ed è possibile lasciare le biciclette negli appositi spazi di parcheggio all'interno delle stazioni, così come portarle con sé sul treno. Il sistema prevede un software di videolettura che confronta il numero di timbrature di biglietti o abbonamenti con il numero di passaggi di pedoni sopra alcune strisce rosse disposte sul pavimento (rosso acceso per aiutare il software).


Nei primi mesi di esercizio vi è stata sui convogli la presenza di personale[9] al solo scopo di fornire visibilità e dare eventualmente informazioni ai passeggeri; successivamente fu predisposto del personale preposto al controllo dei titoli di viaggio, usualmente costituito da squadre da due a quattro controllori. Sui treni e presso le stazioni sono presenti degli interfoni per comunicare con la centrale operativa.
Le stazioni sono altresì corredate da postazioni per il servizio di bike sharing, denominato Bicimia[10].




Il materiale rotabile |


La flotta iniziale della metropolitana è composta da 18 treni AnsaldoBreda, dei quali a rotazione 16 vengono utilizzati in linea e 2 rimangono a disposizione presso il deposito per scorta e manutenzione.
Nella prima fase è stata calcolata una capacità di trasporto di 8.500 passeggeri/ora per senso di marcia, con un intervallo fra i treni di 180 secondi.
A seconda della richiesta di trasporto, la flotta potrà essere aumentata fino a 40 treni, dei quali, a rotazione, 34 in linea e 6 a disposizione presso il deposito. Con 34 treni si raggiunge la capacità massima di trasporto della metropolitana, con flussi di 17.000 passeggeri/ora per senso di marcia e con un intervallo fra i treni di 90 secondi[11].


Le caratteristiche del veicolo sono le seguenti:



  • articolato a 3 casse permanentemente accoppiate, con dimensioni totali di 39 x 2,65 m;

  • bidirezionalità a guida completamente automatica;


  • scartamento ferroviario standard (1435 mm);

  • 6 porte per fiancata della larghezza di 1,60 m ciascuna;

  • 72 posti a sedere fissi + 2 postazioni riservate a disabili in carrozzella + 20 strapuntini (sedili ribassati);

  • capacità con carico C2[12] pari a 312[13] passeggeri totali e capacità con carico C3[12] pari a 441[13] passeggeri totali (un po' più alta dello standard previsto per la metropolitana leggera).




Sistemi di sicurezza |


I parametri di sicurezza garantiti dalla gestione computerizzata includono il controllo della distanza minima tra ogni treno e sensori che impediscono la partenza del treno se vi sono elevate temperature al di sotto del convoglio, indice di una probabile presenza di incendi in atto.



Orari |


Le corse sono previste dalle 5:00 alle 00:00, con intertempi che variano da quattro minuti, nelle fasce orarie di punta dei giorni feriali, a dieci, per quelle di morbida[14].


Il sabato e in occasione dei grandi eventi l'ultima corsa parte alle ore 01.00[15].



Frequentazione |











































Traffico passeggeri annuo [16][17][1]
anno passeggeri
-
-
2017
  
17 398 544  
2016
  
17 012 157  
2015
  
16 091 401  
2014
  
15 166 491  
2013
  
12 004 317 ¹






note






¹ da marzo Prealpino ↔ Sant'Eufemia-Buffalora (intera tratta)







A cinque anni dall'inaugurazione, la presenza della metropolitana fa registrare una crescita complessiva degli utenti del trasporto pubblico del 31% circa (da 41 milioni nel 2012 a 54 milioni nel 2017)[1] ed al contempo una riduzione significativa del traffico su strada, con un calo del 10% dei veicoli privati in circolazione nel centro storico e del 4% sull'intera area urbana[18].



 ⭐   Totale passeggeri nei 5 anni: 77 milioni 673 mila


 ⭐   Record passeggeri (19 maggio 2018): 150 mila[19].


 ⭐   Passeggeri giorno feriale tipo: oltre 47 mila.



La costruzione |




La sala di controllo automatizzata della metropolitana di Brescia.


L'idea di dotare la città e la provincia di Brescia di una metropolitana risale agli anni ottanta, sull'esempio delle prime metropolitane leggere automatiche, cioè senza conducente, che stavano nascendo o erano appena state completate in Francia.
La città di Brescia, infatti, con i suoi 200.000 abitanti in un hinterland di 400.000 circa, è un capoluogo di provincia fortemente urbanizzato, che genera un intenso flusso di traffico dall'esterno e all'interno del suo nucleo.


Nel 1985 l'allora Azienda dei trasporti municipali della città, ASM Brescia, promosse lo studio di fattibilità per un sistema integrato di trasporto, con obiettivo il raggiungimento di una maggiore efficienza trasportistica, garantendo nel contempo la salvaguardia ambientale ed una riduzione dell'inquinamento.


Nel 1987 furono commissionati due studi di fattibilità. Il risultato delle analisi ed il confronto con il mercato delle tecnologie di trasporto ha portato ad individuare nei sistemi di trasporti automatici, allora già sperimentata in alcune grandi città europee, la soluzione adatta a Brescia.


Nel 1988 una delegazione del Consiglio comunale cittadino si recò in visita a Lilla per constatare il lavoro fatto e trarne suggerimenti per Brescia.


Nel 1989 venne indetta una gara con inviti a cinque aziende internazionali, gara che fu poi annullata nel 1996.


Nel 1994 vennero presentate le richieste di finanziamento statale, ai sensi della legge 211 del 26 febbraio 1992 (Interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa). Il finanziamento fu assegnato nel 1995, mentre quello regionale arrivò nel 2002.


Nell'anno 2000 venne indetta una gara internazionale per l'aggiudicazione della prima tratta funzionale della metro di Brescia, di circa 13 km.
La gara venne vinta da un raggruppamento di imprese, composto da Ansaldo trasporti Sistemi ferroviari, AnsaldoBreda, Astaldi e Acciona. Le imprese proposero un sistema di metropolitana automatica simile a quello che era stato da poco realizzato a Copenaghen. Poco dopo l'aggiudicazione dell'appalto, Regione Lombardia prescrisse il trasferimento in sotterraneo di tratte di percorso previste in esterno, e di conseguenza Comune e Brescia Mobilità concordarono l'arretramento di una stazione e di 800 metri di percorso. La maggiore onerosità dell'opera ha contribuito a rendere capolinea nord "Prealpino" al posto di "Concesio"[20].


L'inaugurazione dei lavori è avvenuta nel novembre del 2003[21].




Il cantiere della stazione Volta nel maggio 2006


Lo scavo della galleria profonda, che giace mediamente ad una profondità di 25 m nel sottosuolo, è iniziato nel 2006, per mezzo di una Tunnel boring machine (TBM, comunemente detta "talpa") dell'azienda tedesca Herrenknecht[22].


Durante i lavori si sono incontrati problemi realizzativi per le due stazioni situate nel centro storico, dove alcuni ritrovamenti archeologici hanno interferito con le operazioni di scavo o di spostamento dei sotto servizi. Per la stazione Vittoria, nel cui cantiere sono venuti alla luce le fondamenta di una torre medievale, si è dovuto procedere allo scavo "in allargo" della stazione, dopo aver provveduto allo spostamento dei reperti, Per quella di San Faustino, dove durante lo spostamento dei sottoservizi si sono scoperti i resti delle mura venete, si è dovuto modificare il progetto, con parziale demolizione muraria, parziali restauri e consolidamenti, l'eliminazione dei lucernari e la realizzazione di un pavimento in vetro che consente agli utenti la vista dei reperti.



Le tecniche costruttive |




L'arrivo della talpa alla stazione Brescia Due nel giugno 2007


Passando dalla sede sotterranea alla sede viadotto, l'opera ha coinvolto numerosi settori tecnici. L'organizzazione logistica dei cantieri è stata quindi gestita basandosi su una grande varietà di tipologie di strutture. Per questo motivo il progetto metropolitana ha creato un forte impatto sul sistema viabilistico delle grandi e piccole arterie cittadine.


Nel corso dei lavori è stato istituito uno sportello addetto alla informazione e alle relazioni con il pubblico e sono state organizzate iniziative di marketing, tra cui le giornate cantieri aperti, eventi che hanno aperto le porte dei cantieri alla cittadinanza in occasione dell'arrivo della TBM all'interno delle stazioni scavate[23].


Lo scavo della galleria naturale è stato realizzato con il sistema di scavo EPB, Earth Pressure Balance, tramite una TBM di 9,15 metri di diametro e 130 metri di lunghezza.
Questa operazione è avvenuta a profondità che permettono il ricoprimento dal piano campagna; la profondità del tracciato è stata studiata per ridurre al minimo le ripercussioni in superficie degli eventuali fenomeni vibrazionali e di assestamento del terreno interessato dallo scavo.


Per realizzare lo scavo della galleria naturale sono stati creati due cantieri specifici per l'immissione e per l'estrazione della fresa.
Il cantiere di immissione, collocato nella zona sud della città, è diventato il campo base delle attività di scavo della TBM e dal quale è avvenuta la fornitura di materiale quali, per esempio, malte, attrezzature e conci prefabbricati.


Lo scavo della galleria tramite la fresa meccanizzata ha permesso di decentralizzare tutti i cantieri in due aree poste agli estremi della linea, in modo da interferire il meno possibile con le attività in superficie.


I cantieri per la realizzazione delle stazioni, delle gallerie artificiali e dei pozzi di accesso per i Vigili del Fuoco sono stati attivati in sublotti e in diverse riprese, in modo da consentire lo spostamento delle reti prima di realizzare le opere della metropolitana.


La realizzazione della linea in galleria artificiale, caratterizzata da una sezione rettangolare, è avvenuta mediante la tecnica chiamata cut & cover, più economica dello scavo con TBM, ma che ha necessitato di aree di cantiere molto più ampie, perché lo scavo è stato effettuato con metodi tradizionali tra paratie, interferendo con la viabilità cittadina.


Definire e dimensionare le aree da cantierare è stato molto più difficile, poiché la costruzione di queste strutture partiva da scavi a cielo aperto, una situazione che obbligava a tenere conto sia dell'effettivo ingombro delle opere, sia dello spazio per la movimentazione di macchine operatrici e di mezzi di cantiere.
Lo scavo dall'alto ha quindi necessitato nella maggior parte dei casi di una propedeutica risoluzione delle interferenze con le reti di servizi pubblici.




Un tratto del tunnel cittadino


La tratta di linea che attraversa la zona sud della città, invece, ha riguardato un contesto urbano differente, dove la densità abitativa è inferiore e le aree non edificate sono più ampie.
La costruzione del tratto in viadotto, che presenta campate di 30 m incastrate nelle pile centrali e appoggiato nelle pile laterali e il cui impalcato ha una larghezza di circa 9 m, ha presentato minori difficoltà rispetto alle tratte in galleria; il passaggio della linea metropolitana è stato occasione per un piano di sviluppo urbanistico delle zone attraversate.


Tra le prime analisi per definire la tipologia di tracciato plano-altimetrico da adottare, è stata realizzata l'analisi geologica / geotecnica del sottosuolo della città di Brescia.
Unitamente a queste analisi è stato condotto uno studio per stabilire il grado di salute degli edifici interessati dallo scavo.



Il committente |


Brescia Mobilità S.p.A., azienda partecipata dall'Amministrazione comunale per la gestione del trasporto pubblico di Brescia e nata per scissione da ASM, era il committente dell'opera in corso di realizzazione.


Dal 1º gennaio 2012, con una ulteriore scissione, la committenza dell'opera è passata alla società Brescia Infrastrutture Srl, anch'essa partecipata dell'Amministrazione comunale[24].



Progetti futuri |


Con la delibera C.C. n. 7/2018 (approvazione del PUMS di Brescia) è stato approvato lo scenario di piano P che prevede tra le altre cose che la linea metropolitana venga estesa verso Nord sino al parcheggio di interscambio di San Vigilio[25]. Il costo stimato dell'opera è composto da 171,71 mln € per le opere civili e impianti e 35,53 mln € per l'acquisto dei rotabili[26][27].



Costi |




L'interno della fermata Bresciadue


L'opera, il cui costo finale è stato stimato in circa 900 milioni di euro, è finanziata dal comune di Brescia (per 67 milioni), dalla Regione Lombardia ai sensi della L.R. n. 13 (73 milioni), da Brescia Mobilità S.p.A. (86 milioni), attraverso un mutuo trentennale (240,3 milioni) e da un contributo statale ai sensi della L.211/92 (292 milioni). Infine, a marzo 2012, il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha stanziato 71,6 milioni. Il totale ammonta quindi a 830 milioni[28].


Il valore complessivo dell'opera "a nuovo" è stimato in euro 792.429.000.[6]



Critiche |


Fin dai primi progetti si pensava alla possibilità di realizzare una linea della metropolitana che non fosse esclusivamente urbana, ma che interessasse anche parte della provincia, al fine di rendere realizzabile un progetto che alcuni ritenevano eccessivamente dispendioso per la sola area urbana della città di Brescia.
Il 24 maggio 1998 si è svolto un referendum consultivo sulla realizzazione dell'opera, che seppure largamente vinto dai no, non ha raggiunto il quorum necessario: avevano votato solo 61 000 bresciani sui 161 000 aventi diritto.
Anche un secondo referendum, indetto nel 2001, non ha raggiunto il quorum.




Note |




  1. ^ abcd Mimmo Varone, La metropolitana compie 5 anni di successi, in Bresciaoggi, 7 marzo 2018.


  2. ^ La società Metro Brescia Srl .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
    [collegamento interrotto], su bresciamobilita.it. URL consultato il 12 aprile 2013.



  3. ^ MI.VA., Loggia & Metropolitana firmato il contratto, in Bresciaoggi, 20 febbraio 2013. URL consultato il 12 aprile 2013.


  4. ^ La metro di Brescia apre sabato 2 marzo, su cityrailways.it, 5 febbraio 2013. URL consultato il 5 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).


  5. ^ Ecco il logo e la segnaletica: Una M indicherà il metrò
    [collegamento interrotto], in Bresciaoggi, 18 maggio 2011.



  6. ^ ab Valutazione degli immobili metropolitana di Brescia. (PDF), su bresciamobilita.albofornitori.net.


  7. ^ Un signor metrò, in Corriere della Sera, 25 novembre 2012 (archiviato dall'url originale urlarchivio richiede dataarchivio (aiuto)).


  8. ^ (EN) Westinghouse Platform Screen Doors (WPSD) – Press releases: The Brescia Metro Opens for Service, su platformscreendoors.com, 7 marzo 2013. URL consultato il 14 marzo 2018.


  9. ^ Bresciaoggi, Sul Metrobus con le due ruote in ascensore o ai lati delle scale, 1º aprile 2012.


  10. ^ Bicimia, su bicimia.bresciamobilita.it. URL consultato il 4 febbraio 2019.


  11. ^ Metrobus, vagoni testati a pieno carico, in Giornale di Brescia, 18 ottobre 2011.


  12. ^ ab In base alle indicazioni della circolare ministeriale 81/1996, la capacità di un mezzo di trasporto pubblico di massa si calcola considerando 3 possibili configurazioni : C2 (4 posti per m²), C3 (6 posti per m²) o C4 (8 posti per m²)


  13. ^ ab .I prodotti driverless AnsaldoBreda


  14. ^ Linea Orari Mappe trasporto pubblico locale Brescia mobilita, su bresciamobilita.it. URL consultato il 2 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2014).


  15. ^ Bresciamobilita frequenze metro, su bresciamobilita.it.


  16. ^ Carta della mobilità 2017 (PDF), Comune di Brescia, p. 57. URL consultato il 18 luglio 2017.


  17. ^ Presentazione dati 2015 - TPL area urbana di Brescia (PDF), Comune di Brescia, 15 gennaio 2016. URL consultato il 18 luglio 2017.


  18. ^ M. Trebeschi, Effetto metrò, in 4 anni il traffico in centro è calato del 10 per cento, in Corriere della Sera, 22 febbraio 2017. URL consultato il 18 luglio 2017.


  19. ^ Mimmo Varone, La Freccia Rossa batte i patroni. La metro vola a quota 150 mila, in Bresciaoggi, 21 maggio 2018. URL consultato il 22 maggio 2018.


  20. ^ Brescia in movimento (2001), p. 118


  21. ^
    http://www.bresciamobilita.it/2010/11/la-metropolitana-a-brescia/[collegamento interrotto]



  22. ^ (EN) Ullrich Hnida e Peter Ilg, Faster through Bella Italia (PDF), in Martin Heitz, Alexander Hundertpfund, Cornelia Lietzau e Christoph von Büdingen (a cura di), Herrenknecht News, Schwanau, Herrenknecht AG, novembre 2005, p. 23. URL consultato il 14 marzo 2018.


  23. ^ Metrobus, alla scoperta del cantiere al Civile, in Giornale di Brescia, 18 dicembre 2011.


  24. ^ Il 2 gennaio nasce Brescia Infrastrutture, Patrimonio da 217 milioni. Ma è scontro sulle perizie, in Bsnews.it, 6 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).


  25. ^ PUMS - Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, p. 84


  26. ^ PUMS - Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, p. 85


  27. ^ PUMS - Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, p. 122


  28. ^ Metrobus, a Brescia arrivano 71,6 milioni dal Cipe, in Giornale di Brescia, 23 marzo 2012.



Bibliografia |



  • Franco Faglia, La metropolitana di Brescia, in "I Treni" n. 358 (aprile 2013), pp. 24–29.

  • Marcello Zane, Franco Ragni, Brescia in movimento: dalla carrozza alla metropolitana: i mezzi di trasporto e la città, Brescia, 2011, ISBN 978-88-7385-849-2.

  • Comune di Brescia, PUMS - Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PDF), su comune.brescia.it, febbraio 2018. URL consultato il 5 luglio 2018.



Voci correlate |



  • Trasporti a Brescia

  • Rete tranviaria extraurbana di Brescia

  • Metropolitana in Italia



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su metropolitana di Brescia


Collegamenti esterni |



  • Sito di Brescia Mobilità, su bresciamobilita.it.

  • Sito di Brescia Infrastrutture, su bresciainfrastrutture.it.


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